19 Marzo 2024

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Quanto è importante una certificazione aziendale?

Quanto è importante una certificazione aziendale?

Ottenere una certificazione aziendale è fondamentale, perché dimostra il livello della tua organizzazione, e le performance rispetto ai requisiti definiti da norme e standard di certificazione internazionalmente riconosciute.

A cosa serve la certificazione di qualità aziendale? Perché è importante l’assicurazione qualità? Quanto è importante che la tua azienda si sappia distinguere sul mercato?

Nel rispondere a queste domande, cogliamo l’occasione per dare il giusto peso alle certificazioni di qualità che conferiscono all’azienda un’immagine credibile agli occhi dei clienti e degli altri.

Per “certificazioni di qualità” si intendono certificazioni che implicano il coinvolgimento a 360 gradi di un’azienda che non si ferma alla qualità dei prodotti o dei servizi forniti. Ma i suoi impegni si estendono ai sistemi di gestione organizzativa per garantire che tutti i processi produttivi e organizzativi dell’azienda siano conformi alle norme di riferimento nazionali e internazionali. Senza contare che la certificazione consentirà all’azienda di entrare in nuovi mercati ed espandersi.

La certificazione di qualità aziendale di solito non è obbligatoria, ma può portare enormi vantaggi e opportunità a un’organizzazione. Approfondiamo.

Ottenere un riconoscimento di questa tipologia, dimostra quanto sia importante per la tua azienda distinguersi sul mercato

Certificazioni di qualità: I vantaggi di essere conforme agli standard

Ma che cosa significa qualità? Per molti il concetto di qualità significa quando un bene o un servizio sia buono. Mentre per qualità si intende la capacità di rispettare dei requisiti definiti nel tempo.

Detto questo vediamo quali vantaggi ci sono per un’organizzazione che ottenga una certificazione aziendale.

Ottenere la certificazione di qualità si traduce in una serie di importanti vantaggi:

  • Capacità di rispondere alle esigenze dei clienti e di superare i requisiti di garanzia della certificazione di qualità. Da qualche tempo, i consumatori hanno bisogno di sempre più informazioni su prodotti e servizi di interesse, hanno anche bisogno di informazioni dettagliate su questioni ambientali e di sostenibilità. Le organizzazioni possono rafforzare le relazioni con i clienti già affezionati e presentarsi meglio agli occhi dei futuri clienti;
  • Dimostrare trasparenza a consumatori e dipendenti condividendo i dati, risultati e performance;
  • Migliorare l’affidabilità, la credibilità e la reputazione del marchio cogliendo continuamente le esigenze dei clienti;
  • Semplificare le procedure organizzative, standardizzare e automatizzare i processi ottimizzando tempo e risorse, aumentando la flessibilità organizzativa, le prestazioni e la produttività;
  • Migliorare la capacità di gestire le questioni chiave e adattarsi al cambiamento;
  • Monitoraggio e valutazione regolari dei risultati attraverso specifici indicatori di performance grazie a processi standardizzati e dati affidabili;
  • Possibilità di migliorare continuamente le conoscenze tecniche, l’organizzazione aziendale, la crescita, lo sviluppo;
  • Distinguersi nel mercato di riferimento sviluppando nuovi mercati attraverso la differenziazione di prodotti e servizi;
  • Tutelarsi da eventuali reclami da parte dei dipendenti o sanzioni in materia, in quanto la certificazione attesta il continuo rispetto delle normative vigenti;
  • I datori di lavoro possono ridurre i premi versati all’INAIL (certificazione ISO 45001).

Certificazioni di qualità: quali sono le più importanti?

Le esigenze più urgenti del mercato riguardano la sicurezza alimentare, la qualità dei processi, la salute, l’ambiente, la sicurezza sul lavoro, la sostenibilità e la tracciabilità della filiera. Sono questi aspetti che rendono un’azienda più competitiva di un’altra. Capace quindi si rispondere a quelle che sono le esigenze dei consumatori.

La certificazione di qualità aziendale è uno strumento importante per implementare una gestione più attenta, responsabile e integrata di un’organizzazione. È un biglietto da visita, un’approvazione importante che porta un vantaggio competitivo.

Il mondo della normazione è in continua evoluzione, ed esistono due grandi ‘mondi’ le certificazioni di prodotto e di sistema.

La certificazione di prodotto si riferisce a un prodotto o servizio tangibile: garantisce il rispetto di specifici requisiti tecnici specificati da norme nazionali o internazionali. In questa tipologia citiamo tutte le certificazioni ISO 22005 (Supply Chain Traceability), le certificazioni che rispondono a norme tecniche o che definiscono le caratteristiche del prodotto. Da quelle alimentari, come per esempio quella biologica, gluten free, no OGM, fino alla LCA, life cycle assessment, che definisce gli impatti di un prodotto dalla sua progettazione al suo smaltimento.

Le certificazioni aziendali si dividono invece in standard, dove possiamo trovare quelli alimentari, riconosciuti da GFSI Standards (Global Food Safety Initiative) come BRCGS, IFS, FSSC 22000, Global Gap.

Che definiscono i requisiti nati dall’impegno di organizzazioni private, che possono comprendere la grande distribuzioni, governi, associazioni di consumatori, per la sicurezza, qualità e legalità alimentare. Nei settori di produzione alimentare, di materiali per il contatto alimentare, MOCA, per prodotti della cura della casa e della persona, e per le realtà che erogano servizi di logistica, intermediazione, ed ingrosso.

Ed in certificazione di sistema, più comunemente conosciute come certificazioni ISO (International Organization for Standardization).

La certificazione di sistema prevede la gestione del ciclo produttivo dell’azienda: garantisce il soddisfacimento delle esigenze rispetto ai requisiti che possono essere di varia tipologia.

Le certificazioni di sistema più adottate sono ISO 9001 (gestione della qualità), ISO 14001 ed EMAS europea (gestione ambientale), ISO 45001 (salute e sicurezza sul lavoro), ISO 22000 (sicurezza alimentare), UNI ISO 37001 (prevenzione della corruzione), SA 8000 (Gestione Etica e Responsabilità Sociale).

Requisiti comuni delle certificazioni aziendali

Che si tratti di una certificazione di sistema, o di uno standard, ci sono dei punti in comune. Quattro punti saldi.

  1. Qualsiasi tipologia di certificazione, si basa sul principio del rischio, ovvero, a seconda di ciò che si deve attestare ci saranno dei requisiti legali applicabili che dovranno essere valutati, migliorati e monitorati;
  2. Tutte quante si basano sui principi del miglioramento continuo secondo il PDCA, plan Do, Check, Act. Principi che permettono di basare le proprie decisioni su dati ed evidenze;
  3. Adottare un sistema documentato che includa la gestione strategica, valutazione dei rischi, stato di intenti, gestione delle risorse tecniche, umane, e di processo;
  4. Essere rilasciata da un organismo terzo a seguito da un audit di valutazione, atto a verificare la conformità dei requisiti. Audit che verrà ripetuto a cadenza annuale, per il mantenimento del certificato.

Entrare nel mondo delle organizzazioni certificate significa allinearsi alle richieste del mercato. Non significa snaturare le proprie tradizioni e storia. Ma significa metterle in un sistema che sia in grado di farle diventare unicità e non sono eccellenza.

Per questo processo, come primo approccio, ti consigliamo di adottare la norma di certificazione ISO 9001, che ti permetterà di definire una visione strategica importante, rispetto al tuo contesto aziendale, alle necessità delle parti interessate, ed ai rischi. Ottime fondamenta per avere in mano le redini della tua struttura.

Ti segnaliamo una utile guida sui requisiti di questa norma, che puoi leggere visitando il link che puoi trovare qui di seguito: www.sistemieconsulenze.it/certificazione-iso-9001/