La pulpotomia è una tecnica che utilizza il dentista pediatrico per risolvere la carie di un dente da latte. Viene impiegata principalmente nei bambini ed è preferita all’estrazione completa, soprattutto in certe condizioni.
I denti decidui (o da latte) sono denti provvisori ma non per questo non bisogna prendersi cura di loro. Se si mangiano cibi molto acidi come succhi o bevande gassate rischiano di cariarsi e di generare un disagio non indifferente al bambino. La saliva e il dentifricio neutralizzano l’acidità degli alimenti ma alle volte non è abbastanza.
Nel momento in cui una carie diventa fastidiosa bisogna intervenire. Il sintomo che fa suonare il famoso campanello d’allarme è solitamente un dolore momentaneo e acuto quando il ragazzo mangia qualcosa di freddo, caldo o dolce.
Il dentista ha a disposizione diverse tecniche per trattare le carie nei bambini e sceglie tra esse in base al caso clinico. La pulpotomia dei denti decidui è una di queste. Abbiamo parlato di questa tecnica con il Dottor Gola che svolge la sua attività come dentista a Pavia.
Polpa dentaria e carie: cosa cura la pulpotomia
Facciamo un piccolo ripasso. I denti sono composti da tre strati: lo smalto, la dentina e la polpa. La polpa è quello più interno e contiene i vasi sanguigni, le cellule che creano la dentina e il nervo che rende il dente sensibile. Inutile dire che quando viene danneggiata, il dente ne soffre parecchio e noi con lui.
La pulpotomia bambini entra in gioco quando una carie arriva a intaccare la polpa, facendosi strada dunque tra smalto e dentina. In un primo momento l’infezione riguarda solo la polpa camerale, quella nella parte superiore del dente, ma se non trattata arriva anche alla polpa radicolare, fin dentro alle radici. Lo scopo della pulpotomia dei denti da latte è curare la carie prima che arrivi alle radici del dente, agendo solo sulla corona e facendo rientrare il problema prima che peggiori.
Cos’è la pulpotomia dei denti decidui
Scendendo nel concreto, cosa ci aspettiamo da una pulpotomia? Come funziona questa tecnica?
Durante una pulpotomia per denti decidui il dentista rimuove la polpa infetta eliminando con essa l’infezione data dalla carie. Rispetto alla pulpectomia, la polpa che viene rimossa è solamente quella camerale, ovvero quella della corona del dente, mentre quella radicolare resta intatta. La pulpotomia può essere considerata una devitalizzazione parziale del dente da latte che permette al bambino di non soffrire più per la carie evitando però l’estrazione completa del dente. Si tratta infatti di un intervento conservativo.
Quando ricorrere alla pulpotomia per i bambini
Quando è il caso di optare per la pulpotomia dei denti decidui piuttosto che per la pulpectomia? Quano invece è consigliato addirittura procedere con l’estrazione?
In generale, la pulpotomia per bambini è consigliata se la carie profonda ha appena cominciato a intaccare la polpa e non è ancora giunta al livello delle radici. Procedere con la pulpotomia ha senso se il dente da latte non si muove significativamente e se non è possibile osservare ancora l’arrivo di quello permanente.
La pulpectomia al contrario, è preferita nei casi più gravi di carie, in cui anche la polpa radicolare è infetta.
L’estrazione completa è l’ultima soluzione e va intrapresa solo in casi specifici, ovvero quando non è possibile procedere con le tecniche di devitalizzazione. Si estrae un dente quando ha subito traumi gravi o se le radici sono riassorbite.
L’estrazione di un dente da latte in genere è sconsigliata in quanto il ruolo principale di questi denti “provvisori” è quello di definire gli spazi che andranno poi occupati dagli elementi cosiddetti definitivi. Estrarre un dente deciduo prima del tempo significa creare uno squilibrio all’interno dell’arcata che avrà delle conseguenze sulla dentatura adulta del bambino.
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