8 Ottobre 2024

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Dove nasce il migliore veleno d’api: la purezza in natura

Dove nasce il migliore veleno d'api: la purezza in natura

Come tutte le materie prime, anche il veleno d’api ha l’esigenza di essere prodotto in un contesto geografico ideale, che leghi dunque l’ape al nutrimento di punta offerto dalla natura.

Quando parliamo di veleno d’api non ci riferiamo a un prodotto qualunque ma a un vero gioiello della natura, qualcosa di portentoso, eccezionale, che solo le api hanno facoltà di creare secondo un istinto di difesa innato. La sostanza corrisponde all’elemento più prezioso che si possa trovare nell’alveare.

Certo, pappa reale, propoli e cera d’api possiedono proprietà formidabili e concorrono a garantire il processo vitale della colonia, ma la versatilità del veleno non ha eguali e si concatena a un valore cardine universale: la purezza.

Per essere puro, un qualsiasi elemento deve avere caratteristiche precise che non nascono dal nulla bensì da una culla, un incubatore quanto più vicino alla perfezione, un sistema sorretto da rapporti biologici e bioritmici determinati. Quel sistema di elaboratissima concezione è la natura.

Nella quasi totalità dei comparti produttivi, si opera in un regime di alterazione forzato al fine di soddisfare la domanda e fomentare un sempre maggiore interscambio commerciale. Ciò accade in ambito alimentare in special modo, manipolando le tecniche agricole, introducendo una chimica sofisticata e, talvolta, scavalcando regole e buone norme di gestazione.

Il veleno d’api rappresenta una risorsa estremamente influente – utilizzata dall’uomo sia in specifici trattamenti terapici che in cosmetica – e come tale abbisogna che gli esemplari d’ape che lo producono vivano e prosperino in un ambiente estraneo alle pericolose induzioni industriali.

               L’ambiente ideale per l’alveare

Proprio perchè nel tempo il veleno d’api è divenuto così importante tanto per la salute quanto per l’estetica, gli apicoltori hanno imparato a preservare al massimo gli insetti che lo secernono nelle proprie sacche velenifere. Il discorso, applicato in primis alla produzione di miele, vale oggi come ieri: per ottenere purezza e qualità risulta indispensabile portare avanti l’attività di crescita ed estrazione in un ambiente esclusivamente naturale e, soprattutto, adatto ad accogliere la colonia, il suo sciamare, bottinatura e impollinazione.

                   Collocazione degli apiari in territorio incontaminato

Far sì che i prodotti apistici ambiscano all’eccellenza deve essere una priorità di ogni apicoltore, specialmente se si decide di perseguire la linea BIO disciplinata da normative serrate. Tutto parte dalla scelta dell’area territoriale in cui posizionare gli apiari e dare così il via all’intera filiera. Un primo criterio consiste nell’individuare una zona ricca di fonti naturali di nutrimento per le api e, soprattutto, ad almeno 1 km di distanza da fonti inquinanti.

Seguono altri requisiti essenziali sommamente sintetizzati:

  • fonti di nettare e polline evinte da coltivazioni biologiche o a basso impatto ambientale, oppure da flora spontanea
  • selezione di razze autoctone da dividere in colonie
  • rinnovo degli apiari con un massimo di esemplari di origine non biologica corrispondente al 10%
  • arnie realizzate in solo materiale naturale e trattate con sostanze non artificiali
  • profilassi e cure veterinarie regolari

               Lunezia e la sua crema al veleno d’api

Ci sono aziende che attualmente seguono una linea di condotta impeccabile per assecondare il perfetto processo di produttività. La polifunzionale Lunezia trae dal suo cospicuo bagaglio apistico una vasta gamma di risultati che spaziano dal miele a sintesi cosmetiche davvero ottime. Tra di esse s’erge il diamante della filiera, una crema al veleno d’api che sfrutta tutte le proprietà del principio attivo a beneficio della pelle.

Purezza e qualità ricorrono come parole d’ordine e chiavi di lettura di una logica, ovvero di una filosofia le cui radici affondano nei floridi territori della Lunigiana, anticamente denominata appunto “Lunezia”.

Qui, tra Liguria e Toscana, tra mare e montagna, le api possono vivere in armonia con la natura garantendo la massima resa e dimostrando, perciò, quanto sia fondamentale instaurare una profonda simbiosi fra l’ambiente, il censo apistico e l’operatività colturale dell’apicoltore.