27 Luglio 2024

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Dolori muscolari: perché si verificano

Dolori muscolari: perché si verificano

I dolori muscolari sono un disturbo molto diffuso che prima o poi tutti nella vita si trovano a dover affrontare.

Non sempre però le cause possono essere le stesse: proprio per perché non sempre è facile capirne le cause, in genere, il dolore muscoloscheletrico è una delle motivazioni principali che spingono gli italiani a rivolgersi al medico.

In molti casi non è semplice individuare un motivo specifico, proprio perché spesso si presentano in modo generalizzato.

Rispetto agli altri tipi di dolore, il dolore muscolare si presenta con sintomi diversi, legati anche al tipo di struttura che viene colpita.

Dolore muscolare: tipologie e sintomi

Come spiegato in un approfondimento sui dolori muscolari, esso si distingue tra mialgia o dolore muscolare diffuso e dolori muscolari specifici, che colpiscono una precisa parte del corpo, come gambe e braccia.

La mialgia

Viene definita mialgia, dal greco mys, che significa muscolo, e algia, che significa dolore, la condizione di dolore muscolare generalizzato. Infatti, questo disturbo si presenta con sintomi meno precisi e con dolori diffusi. In genere, è accompagnato da indolenzimento, debolezza, affaticamento generale e, in qualche caso, anche da febbre.

Le cause della mialgia possono essere numerose: nella maggior parte dei casi si tratta di un disturbo che segue uno stress fisico eccessivo, ma può verificarsi anche in seguito a un trauma oppure in seguito a una condizione ripetuta nel tempo, come per esempio l’assunzione di pose scorrette. Infine, può essere la conseguenza di altre patologie come la miastenia o la fibromialgia.

Sebbene spesso i sintomi non siano particolarmente invalidanti, non va sottovalutata perché potrebbe nascondere altre patologie. Se ci si accorge che è un disturbo persistente o che si ripresenta con una certa frequenza, è opportuno rivolgersi al medico per approfondire le cause.

Dolori muscolari specifici

I dolori muscolari specifici di un distretto muscolare sono spesso causati da un esercizio intenso che ha coinvolto l’area interessata, oppure possono essere creati da un vero e proprio trauma.

In entrambi i casi, si percepiscono dolori intensi e in un’area specifica, però se la causa è un trauma, in genere, il dolore è più intenso e più localizzato. Il dolore potrebbe essere dovuto a una contrattura, a uno stiramento o a uno strappo, che rappresentano tre livelli di uno stesso tipo di infortunio muscolare.

La contrattura è la risposta difensiva del muscolo di fronte a una eccessiva sollecitazione: quando il muscolo va incontro a un eccessivo allungamento risponde con una contrazione involontaria. Lo stato di tensione può protrarsi a lungo nel tempo e può provocare dolore, anche se, in genere, non c’è una vera e propria lesione del muscolo.

Lo stiramento è un infortunio leggero ma comunque appena più serio rispetto alla contrattura. Anche in questo caso, l’allungamento eccessivo del muscolo non provoca rottura delle fibre, che però subiscono una leggera lesione.

Lo strappo è l’infortunio più grave dei tre e si verifica quando, in seguito all’allungamento del muscolo, vi è rottura del tessuto.

I DOMS: dolori muscolari post allenamento  

Vengono chiamati DOMS (Delayed onset muscle soreness) quei dolori muscolari che compaiono in seguito ad attività fisica intensa.

Di solito, sono una reazione normale del muscolo in seguito all’attività sportiva, soprattutto quando di riprende ad allenarsi dopo una sospensione o quando si inizia a fare sport per la prima volta.

In genere, non sono preoccupanti, perché rappresentano una risposta fisiologica dell’organismo all’attività sportiva: il muscolo tende a subire delle microlacerazioni che provoca un dolore maggiore al danno reale. Come spiegato in uno studio scientifico, esistono diverse teorie sul perché si manifesterebbero e quale utilità avrebbero, ed è possibile che la spiegazione dell’indolenzimento muscolare sia da ricercare in più di una teoria.

In ogni caso, è bene fare attenzione quando si presentano per evitare di ricadere nel cosiddetto sovrallenamento, che può avere conseguenze sulla salute dell’atleta ma anche sui risultati sportivi stessi.