19 Marzo 2024

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Come curare al meglio il proprio impianto dentale

Come curare al meglio il proprio impianto dentale

Come curare al meglio il proprio impianto dentale

Gli impianti dentali consistono in degli strumenti appositi in mancanza di denti o qualora vi siano delle complicanze che ne necessitino la presenza. Per poter evitare delle problematiche è necessario prendersene cura in maniera costante e accurata. Innanzitutto si consiglia di cercare di evitare la placca batterica, nonché una patina biancastra che si può formare sulla superficie dei denti: questa è una tra le cause maggiori di infezioni e infiammazioni.
Si consiglia quindi di eliminare vari problemi di carattere paradontale o gengivale prima di riporre l’impianto, mentre in seguito all’operazione si consiglia di pulire accuratamente i denti. In particolar modo, si consiglia di prestare attenzione ai denti dove sono state inserite le viti, così da evitare che la ferita creata venga contaminata e possa infiammarsi.

Come pulire accuratamente i denti dopo l’operazione

E’ quindi possibile utilizzare un dentifricio antiplacca apposito e uno spazzolino dalle setole delicate e morbide, assieme all’utilizzo di uno scovolino o filo interdentale. Grazie all’impiego di questi strumenti è possibile pulire a dovere le superfici di ciascun dente.
In seguito all’intervento è anche consigliato effettuare degli sciacqui costanti mediante collutori, antimicrobici orali o gel antibatterici: è necessario che questi contengano la clorexidina.
Quando il periodo di guarigione è stato superato senza alcuna complicazione, è importante evitare di trascurare i denti. Infatti la pulizia effettuata deve essere continuata con cura al fine di avere un’igiene orale ottimale. Si consiglia quindi di spazzolare le nuove corone e detergere completamente le zone dove sono presenti le gengive e vicine alle loro radici, mediante l’utilizzo di un filo interdentale.
Al fine di curare ulteriormente il proprio impianto dentale si consiglia l’utilizzo di Biodent.

Come si curano le infezioni a carico degli impianti dentali

E’ possibile che l’impianto e in particolar modo il suo tessuto di supporto può essere infiammato o infettato a causa di svariati batteri. Nel caso del tessuto di supporto, si parla di periimplantite, ossia l’infiammazione specifica dell’impianto. La problematica in questione può colpire le gengive, l’osso alveolare e il legamento parodontale che sono fondamentali per il supporto dell’impianto.
Tale infiammazione è causata dalla placca batterica e la sua conseguenza consiste nella perdita dell’osso circostante l’impianto, pertanto la patologia in questione è differente dalla gengivite. La periimplantite in realtà è una conseguenza della gengivite.
Innanzitutto è consigliato verificare la presenza dei sintomi e la loro rispettiva gravità. Si deve infatti valutare la gravità di questa infezione grazie alle radiografie e all’apposito sondaggio della tasca periimplantare. Successivamente è necessario diminuire i batteri presenti nei tessuti paradontali, tramite lo scaling o delle sedute dal dentista. In seguito si adotterà una terapia antibiotica, qualora siano presenti accumuli di pus o un ascesso.
In casi specifici si potrebbe ricorrere all’asportazione del tessuto infetto, noto anche come tessuto di granulazione, con un successivo rimodellamento della superficie dell’osso. Ciò avviene mediante un intervento chirurgico, durante il quale le spire implantari verranno pulite in profondità.
Se l’impianto infetto non può essere affatto recuperato, questo deve essere rimosso e le viti precedentemente inserite dovranno essere sostituite con delle viti in titanio nuove: ci si deve pertanto sottoporre nuovamente a un intervento per avere un nuovo impianto. Si raccomanda di affidarsi a un professionista con esperienza nel settore e prevenire determinate problematiche mediante la pulizia approfondita dei propri denti, con l’utilizzo dei giusti prodotti.