27 Luglio 2024

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Bronchite protratta: e se fosse di origine batterica?

Bronchite protratta: e se fosse di origine batterica?

La bronchite è un disturbo stagionale che si presenta piuttosto frequentemente. Essa è provocata dall’infiammazione della mucosa dei bronchi e delle strutture ad essi connesse.

Le cause possono essere molto numerose e comprendono infezioni virali oppure danni all’apparato respiratorio provocati da inquinamento o dall’esposizione al fumo.

Tuttavia, quando in età pediatrica la tosse si presenta come particolarmente persistente e risponde a determinate caratteristiche, potrebbe essere il sintomo di una bronchite batterica protratta.

Che cos’è la bronchite batterica protratta 

La bronchite batterica protratta è stata diagnostica per la prima volta nel 2006: sulla base dello studio di un gruppo di ricercatori di Brisbane, si sono indicate le linee guida che permettono di individuarla come causa della tosse catarrale cronica nei bambini.

Si tratta, infatti, di una patologia che si presenta tipicamente nei bambini e che ha una sintomatologia legata alla presenza di tosse catarrale cronica. Per diagnosticarla, sono necessari alcuni sintomi, tra cui:

  • Tosse catarrale persistente, che si presenta per un periodo di tempo superiore alle 4 settimane;
  • Scomparsa della tosse a seguito di terapia con antibiotici;
  • Assenza di sintomi tipici della tosse cronica, i quali vengono definiti cough pointers. Ciò significa che perché questa patologia possa essere diagnosticata non dovrebbero essere presenti sintomi come dolore toracico, possibilità di presenza di un corpo estraneo, dispnea, anomalie cardiache, infezioni polmonari ricorrenti, presenza di deformità o alterazioni dell’apparato respiratorio, immunodeficienze, etc.

Le cause della bronchite batterica protratta

Come si può leggere in questo approfondimento sulla bronchite batterica protratta, le cause sono da riferire alla presenza di microorganismi batterici nelle pareti dei bronchi. La colonizzazione da parte di questi patogeni dà luogo a una fase infiammatoria che si protrae nel tempo e, a lungo andare, in assenza di una cura adeguata, può provocare danni alla parete bronchiale stessa.

In particolare, sono tre i batteri responsabili di questo tipo di disturbo:

  • Haemophilus influenzae: si tratta di un batterio Gram-negativo che può provocare infezioni alle vie respiratorie. Ha una trasmissione piuttosto facile, in quanto si trasmette tramite starnuti, tosse o con il contatto fisico e si diagnostica attraverso l’identificazione dei batteri. Attualmente in Italia è previsto un vaccino per i bambini che prevengono il contagio dall’Haemophilus influenzae di tipo B.
  • Streptococcus pneumoniae: si tratta di diplococchi Gram-negativi, che sono spesso alla base di otite media, polmoniti e meningite. Se non curati adeguatamente, nei casi più gravi, possono anche provocare la morte. Per diagnosticarne la presenza è necessaria la colorazione del Gram e l’esame colturale. La loro diffusione avviene prevalentemente nei mesi invernali e il contagio avviene per via aerea, attraverso goccioline di saliva.
  • Moraxella catarrhalis: in questo caso, si tratta di cocchi Gram-negativi, i quali sono in grado di dare luogo a infezione dell’orecchio e delle vie aeree superiori e inferiori. Pertanto, spesso provocano otite media nei bambini, sinusite cronica sia negli adulti sia nei bambini, malattie polmonarie croniche, specialmente negli adulti.

I sintomi della bronchite batterica

Per ciò che si è potuto osservare finora negli studi sulla bronchite batterica, questa patologia avrebbe un’incidenza compresa tra il 41% e l’11% nei bambini che vengono seguiti da centri pediatrici per tosse cronica. Per quanto riguarda l’età, la maggior parte dei bambini affetti da questo disturbo sarebbe di età inferiore ai sei anni e di sesso maschile.

Tra i sintomi, il principale è certamente la tosse cronica catarrale. Spesso, inoltre, non vi sono sintomi di tipo sistemico, che si osservano invece quando la tosse cronica ha altre origini. Quindi, lo sviluppo e la crescita appaiono quelli di un bambino sano. Talvolta, può presentarsi il wheezing, ovvero il respiro sibilante, che però può essere confuso come sintomo dell’asma e trattato erroneamente con corticosteroidi inalatori.

Gli antibiotici sono il trattamento più adeguato, che deve però avere una posologia corretta: il classico trattamento settimanale di antibiotici, che si prescrive per altre patologie batteriche, non è sufficiente a contrastare la colonizzazione dei batteri e, dopo un iniziale miglioramento, può portare a ricadute.