Nel mondo, da anni e sopratutto dalle donne, l’intervento di chirurgia più richiesto è la mastoplastica additiva, la procedura chirurgica estetica che permette di donare al proprio seno qualche taglia in più senza rinunciare al fattore naturalità e armonia. La chirurgia estetica del seno è infatti ormai un punto di riferimento per il mondo femminile che, a volte per semplice genetica e altre per naturali processi di cambiamento, deve fare i conti con décolleté asimmetrici, atonici, piccoli e poco definiti.
Se però c’è da un lato chi farebbe di tutto per poter ricorrere alla mastoplastica additiva per raggiungere il proprio sogno di bellezza con un seno bello e proporzionato, dall’altro c’è chi si lascia condizionare da tanti false credenze e miti da sfatare.
3 MITI DA SFATARE
Non sono pochi quelli che riguardano la nostra cara mastoplastica additiva ma oggi vogliamo sfatarne giusto 3 e sono quelli che possiamo ritenere più insoliti.
Il primo mito sull’intervento di aumento del seno riguarda l’alto rischio di perdere la funzione dell’allattamento a causa delle protesi mammarie. Ebbene, nulla di più falso.
Quando infatti ci si sottopone ad una mastoplastica additiva, i dotti galattofori, addetti proprio alla funzione dell’allattare, non sono recisi necessariamente. Le protesi infatti sono posizionate dietro al grande muscolo pettorale, dietro la ghiandola mammaria o in dual plane e perciò non si presenteranno come un ostacolo per le naturali funzioni del nostro seno. Il discorso, certo, potrebbe variare se il nostro intervento di mastoplastica fosse associato a tecniche chirurgiche di mastopessi o mastoplastica riduttiva. Ma questa è un’altra storia e per lo più interessa casi più complessi.
Passiamo al secondo mito da sfatare e questa volta si tratta di cicatrici.
Si crede che il seno sottoposto ad un intervento di mastoplastica additiva, presenterà a guarigione terminata, esiti cicatriziali evidenti. Sbagliato, certo, parliamo di chirurgia estetica ed è naturale che si eseguano delle incisioni; ciò non determina però una necessaria evidenza di cicatrici future. Le incisioni sul seno sono eseguite in punti strategici per renderle meno evidenti possibili e inoltre, grazie alle moderne tecniche operatorie è possibile ridurre al minimo la sutura. I punti in cui le troverete, saranno ben nascosti: sotto il cavo ascellare, intorno alle areole e sotto la piega del seno; sottili e praticamente impercettibili.
Il nostro terzo mito da sfatare riguarda ora le protesi: “scoppieranno” sicuro dopo alcuni anni.
Che un impianto mammario possa scoppiare è davvero impossibile e se mai dovesse accadere i rischi per la nostra salute sono pochi. Le protesi infatti, in uso, sono realizzate in gel coeso e perciò in caso di rottura non vi sarebbero perdite di silicone tra i tessuti mammari. Inoltre, i dispositivi, se certificati e delle migliori marche, sono assicurate a vita e la loro sostituzione si prevede in casi eccezionali.
IL RISULTATO IN SICUREZZA E A PROVA DI NATURALITA’
Ecco quindi i 3 miti sfatati. È chiaro però che per ottenere un risultato sicuro e ottimale da un intervento di mastoplastica additiva è importante rivolgersi ad un professionista e non inseguire il risparmio. I rischi, quando si tratta di chirurgia estetica, non sono pochi e coinvolgono sia la nostra salute che la nostra bellezza: infezioni, asimmetrie mammarie, rigetti delle protesi, contrattura capsulare, ecc.
Inoltre è bene farsi guidare dal chirurgo nella scelta delle protesi e non impuntarsi. Un professionista ha infatti il dovere di indicare alla paziente quale impianto mammario sia più indicato al proprio caso, per forma e misura, e in grado perciò di offrire un risultato a prova di naturalità.
Un seno oversize, oltre a presentarsi con evidenza, poco armonico e dall’aspetto “plastico”, potrebbe nel tempo, rappresentare un problema per la nostra pelle che perderà elasticità.
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